Circa 500 gli amici del Movimento Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo, tra questi una folta delegazione di 120 persone è giunta dall’ isola di Graziella, che hanno partecipato alla due giorni romana in memoria di don Vittorione, e all’udienza del 3 dicembre con Papa Francesco in Piazza San Pietro. «Un’esperienza unica -commenta il Direttore Carlo Ruspantini – la pioggia che solo nella parte finale ha smesso di farci compagnia, ci ha aiutato a ricordare costantemente la ragione per la quale eravamo presenti all’Udienza: quella di donare a Papa Francesco il 1.000° pozzo perforato in Africa dalla nostra associazione».
Il Papa, dopo aver abbracciato il Movimento fondato da Don Vittorione nel 1972, ha salutato il Vescovo di Moroto, mons Damiano Guzzetti. «Gli ho detto che questo Movimento – racconta mons. Guzzetti – ha perforato mille pozzi e oggi era lì per fare dono a lui del 1000°. Il Papa mi ha detto “Continuate, continuate, continuate”. Poi – continua mons Damiano – quando ho sentito che era interessato all’Uganda, gli ho detto che il periodo migliore per visitarla è il mese di giugno in occasione della festa dei Martiri Ugandesi, e, naturalmente, l’ho invitato a venire a Moroto a visitare quella regione e vedere il pozzo che porta il suo nome».
A seguire il Presidente di Cooperazione e Sviluppo, Dott. Caro Antonello, ha consegnato nelle mani del Papa la miniatura del pozzo realizzata in Uganda: «un dono che il Papa ha apprezzato in modo particolare e ci ha invitato -racconta Carlo Antonello- a non scoraggiarci mai e andare sempre avanti». Finita l’udienza il gruppo si è riunito nell’Aula Paolo VI per fare le dovute considerazioni e ringraziare Dio per questo incontro. Ha aperto l’incontro don Sandro De Angeli, assistente nazionale del Movimento, e poi hanno portato i saluti, il Sindaco di Piacenza, dott. Paolo Dosi, il Sindaco di Bucciano, dott. Domenico Matera, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Procida, Maria Capodanno, l’ex sindaco di Gabicce Mare, Corrado Curti. Sono seguiti gli interventi del procidano don Michele Autuoro, Direttore di Missio (organismo della CEI per la pastorale missionaria), che ha raccontato del suo incontro con Vittorione, e mons. Corbellini, vescovo di origini piacentine che presta il suo servizio in Vaticano. Successivamente è intervenuto mons. Damiano Guzzetti che ha raccontato del suo nuovo impegno in Karamoja e poi ha raccontato il contenuto dell’incontro con Papa Francesco. Hanno chiuso la mattinata il Presidente di Cooperazione e Sviluppo, Carlo Antonello, e il Presidente di Africa Mission, Don Maurizio Noberini, che hanno ringraziato e salutato gli intervenuti, e lanciato la sfida del 2015: raccogliere i fondi per finanziare questo 1.000° pozzo donato al Papa con un’apposita sottoscrizione, per dare l’opportunità a tutti gli amici di condividere con noi la gioia di fare questo dono al nostro amato Papa. L’esperienza romana della delegazione procidana è stata arricchita dal Coro Polifonico di S. Leonardo che ha cantato in San Pietro durante la messa celebrata il 2 dicembre presieduta dal card. Camastro in memoria di don Vittorione.
“Dopo l’emozionante esperienza della messa animata nella basilica di San Pietro e l’udienza con Papa Francesco – si legge sulla bacheca di facebook – il Coro Polifonico San Leonardo, diretto dal maestro Aldo de Vero, chiude l’anno del suo 25° Anniversario con il tradizionale Concerto di Natale che si terrà nella chiesa di Santa Margherita Nuova il prossimo 13 dicembre alle ore 20. Le melodie classiche saranno affiancate da ritmi moderni e sfrenati”.
Forse mi è sfuggito , ho letto molti nomi Procidani, che francamente non ho mai veduto che questi fossero degli attivisti e interessati allo stesso movimento.
Manca l’unico nome dell’artefice, MIMì CALABRESE, che da sempre impegnato alla raccolta dei fondi, spesso subendo critiche e dicerie da parte di perfidi soggetti .
Vero lui è un timido, e ciò che fa, non è per apparire, (come spesso accade) ma, perchè ci crede.
Ai perfidi malign : MIMì E’ UNA PERSONA SERIA ED ONESTA. Bravo Mimì Calabrese. lo so che non ci tieni, ma se tu non c’eri ad accogliere Don Vittorione a casa tua, se tu non c’èri a dare vita a questo movimento a Procida, credo che il nome Procida, e questi nomi di tutto rispetto, in quetsa fase erano del tutto ignorati.
Grazie Mimì