Sbucano a decine con i loro motorini, rigorosamente muniti di casco, nella bella Piazza dei Martiri fanno da originale scorta all’argentea statua di San Michele che per la festa tutta procidana dell’apparizione proviene dalla Chiaiolella dove è rimasta due giorni esposta nel Santuario di San Giuseppe.
Ecco su un carro splendidamente addobbato dall’Associzione “Ragazzi dei Misteri” l’Arcangelo che si posiziona di fronte alla statua del massone “A. Scialoia” che ci immaginiamo temere la spada del protettero di Procida. Dall’alto guardiamo con emozione questi ragazzi allineati ad ascoltare il sermone di Don Michele del Prete, il curato che ha voluto fortemente innovare la liturgia dell’apparizione aprendo ai giovani procidani che, trascinati dall’entusiasmo dei “Ragazzi dei misteri”, hanno tenuto bordone al Santo. Nel sobrio discorso finale il curato ha esplicato la sua fede nei giovani, futuro dell’isola. Li ha incitati a guardare alla storia che è racchiusa nelle cadenti mura dell’Abbazia di San Michele. La sua fiducia nei giovani è una certezza più che una speranza.
Il coinvolgimento dei giovani isolani nella processione di San Michele ha travolto i procidani ed abbattuto le resistenze dei vecchi parrucconi della tradizione che, forse, poco hanno gradito l’evento, ma sono rimasti sconfitti dall’esempio di questi giovani che dicono: “Dateci fiducia”.
Don Michele del Prete ha lanciato due messaggi, chi ha occhio ed orecchia per sentire, comprenda e provveda. Che la ricorrenza dell’apparizione dell’Arcangelo sia per Procida il giorno della resurrezione.
Francesco Marino
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