PROCIDA – Era un giorno di novembre quando mi sono recata alla scuola elementare del Circolo didattico “V. Scialoja” di Procida per l’invito da parte della maestra Caterina Martino. I bambini delle classi IV e V sezione A volevano intervistarmi sui miei scritti, poesie e racconti. Appena sono entrata in classe ho ricevuto un caloroso battimani e subito dopo le maestre, Letizia Scotto Di Fasano e Caterina Martino, mi hanno fatto sedere in cattedra. Gli alunni, che precedentemente avevano letto le mie poesie dedicate a Procida, alzando la mano uno per volta, mi rivolgevano domande. La prima: “Cosa ti ispira quando scrivi le poesie?” La mia risposta: “Gli occhi dei bambini……Infatti, la prima poesia che ho scritto si chiama proprio Culla”. Io, che la sera prima ero un tantino emozionata al pensiero dell’incontro, cercavo di parlare con semplicità sperando di non commuovermi. Tuttavia, guardando quei “bei fiori” che avevo dinanzi mi sono commossa. Bravi, belli, educati. Erano quaranta. Capivo che non era uno scherzo tenerli a bada e che le maestre erano delle seconde mamme e conoscevano bene le capacità di ogni loro alunno. Il mio parroco dice sempre che con una goccia di miele si prendono mille api. E’ vero! Me lo dimostravano quelle due maestre così dolci e pazienti nel rapporto con i loro scolari. La maestra Caterina, poi, lesse uno dei miei racconti: “Regalate aquiloni”, e anche “Ricciolo ribelle”. Finita la lettura i ragazzi, che erano tanto eccitati, vollero farmi altre domande e dopo ogni mia risposta li vedevo scrivere qualcosa sul quaderno con grande serietà. Guardandoli, in cuore mio, ringraziavo Dio per la gioia che sentivo in me. Una bambina, con tanti riccioli neri, mi disse: “Signora, i vostri racconti sono bellissimi. Quando la maestra li leggeva immaginavo i luoghi del racconto”. Mi chiesero, poi, di raccontare qualcosa della mia vita. Dissi loro di essere vedova ma di sentire mio marito sempre tanto vicino e aggiunsi: “Sono certa che lui dal cielo sarà contentissimo di vedermi in mezzo a voi”. Lessi, poi, la poesia “L’amicizia” spiegando loro il valore che ha nella nostra vita un amico sincero e vero. E parlando un po’ in generale li esortai: “Vogliatevi bene, aiutate i vostri genitori in qualche servizietto; non sporcate le strade; imparate a fare la raccolta differenziata”. Quasi in coro mi domandarono: “Vivresti in un’altra isola?” No, risposi, perché Procida è la mia isola e tutti insieme dobbiamo rispettarla e amarla. Ci fu un breve silenzio. Si alzò, infine, una bimba e con emozione mi apri il suo cuore: “Ho perso il mio papà e quando parlavate di vostro marito anche io ho sentito il mio papà vicino a me”. Ancora tanto silenzio e poi lo scoppio di un lungo applauso. Le maestre mi offrirono caramelle e sorrisi. Mentre ringraziavo e mi accingevo a salutare, entrò in classe la Dirigente scolastica dott.ssa Lora Verusio, che con tanta cordialità mi ringraziò a nome della scuola, dicendomi: “Abbiamo bisogno di persone come voi!” E alla sua presenza mi fu regalata una bella pianta con un fiocco natalizio. Conservo in me il ricordo di quel momento come i più” belli e ringrazio ancora chi ha voluto farmi vivere questa meravigliosa esperienza.

Dott.Meglio con la vostra naturale freschezza d’animo se in ogni messaggio sul Procidano fosse possibile, gradiremmo anche noi lettori e commentatori, conoscere questi vostri pensieri scritti di prosa e di poesia . I bambini d’età elementare sanno apprezzare le buone composizioni ma, anche noi adulti possediamo ancora, una sana capacità d’ intendere e capire costruttivi sentimenti, quando esposti in forma armonica .
Annarosaria Meglio, considerato che ha qualche difficoltà nel risponderle attraverso il blog, ci chiede di scriverle due cose: 1) se può comunicare attraverso il profilo Facebook; 2) Grazie per l’attenzione e per i commenti formulati.
Facebook è un sistema col quale in passato ho avuto a che fare ..ma per breve periodo, poi che è stato di difficile svincolo … mi piacerebbe ricevere via email e inviarne, componimenti d’ogni genere.. sono una appassionata comunicatrice ! Vi ringrazio per l’attenzione ricevuta .