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Trasporti marittimi: La Caremar ritorni ad assicurare i servizi minimi

Di Giuseppe Giaquinto

PROCIDA – A margine della presentazione del libro “Diritti Inquinati” di Nicola Lamonica, ne è scaturita una interessante discussione a più voci che ha evidenziato la drammaticità in cui versano i collegamenti marittimi, in particolare per Procida, a seguito della privatizzazione di Caremar che ha determinato il consolidamento del monopolio dei privati con il tradimento da parte della Regione Campania che, ancora una volta, ha sacrificato il diritto alla mobilità e continuità dei cittadini a favore degli interessi dei privati che, ormai, non sono neanche più tenuti a garantire i servizi minimi ma operano in regime di libero mercato.

Ciò ha determinato un primo negativo impatto sulla partenza delle ore 7,05 che serve ad assicurare il primo collegamento con traghetto per Napoli e, soprattutto, a garantire il raggiungimento della terraferma a seguito di condizioni meteomarine avverse che non permettono ai mezzi veloci di navigare. Ebbene la Medmar, che attualmente risulta assegnataria della partenza, ha dimostrato di non essere affidabile e di annullare in più occasioni la corsa o lo scalo a Procida.

A fronte di ciò, non è pensabile che oggi la Caremar, unica società ad avere un contratto di servizio con la Regione Campania e beneficiaria di soldi pubblici per garantire la mobilità degli isolani nel golfo di Napoli, effettui la prima partenza con traghetto da Procida per Napoli alle ore 13,30, quasi che gli isolani abbiamo l’unica necessità di fare shopping serale a terraferma.

Stesso discorso se vogliamo soffermarci sull’aspetto turistico e sull’importanza di un collegamento certo e non troppo esoso da Napoli per Procida. Infatti, contemporaneamente alla perdita della partenza mattutina del cosiddetto “Vapore”, abbiamo rinunciato, per gran parte dell’anno, pure ad una partenza da Napoli per Procida intorno alle ore 9,00 che, invece, avrebbe visto l’isola beneficiare di visitatori giornalieri che vogliono integrare alla loro permanenza in terraferma, anche una visita alle ricchezze storiche ed ambientali del nostro territorio. Sta di fatto che, ad oggi la prima nave da Napoli, dopo quella mattutina delle ore 6,15, arriva intorno alle ore12, scoraggiando una escursione giornaliera sull’isola.

In un quadro di estrema precarietà e di diritti negati, ben rappresentato nel corso del convegno di sabato scorso, emerge la assoluta mancanza di coinvolgimento reale dell’ente locale e delle associazioni di rappresentanza nel nuovo assetto dei trasporti marittimi nel golfo, a seguito del passaggio della Caremar ai privati e che avrebbe dovuto garantire il soddisfacimento di esigenze essenziali delle popolazioni isolane sia su Napoli che su Pozzuoli, di cui non certo politici e funzionari regionali hanno dimostrato di tenere in considerazione. L’unica cosa tangibile che traspare dalla nuova politica regionale è che possiamo fare affidamento solo sulla Caremar, visto che tutti gli altri operano in un regime di libero mercato, senza obblighi e regole, e che non solo ci fanno “un piacere” nel portarci in terraferma, ma ci portano pure “a piacere”. Da ultimo vedi le continue soppressioni Medmar per Pozzuoli e l’annullamento della Linea Laziomar per Monte di Procida.

Ora, pare che saremo costretti ad assistere ad un ulteriore disagio, con l’ennesima riduzione della stazza passeggeri dei traghetti Caremar, costruiti per trasportare mille passeggeri e che, con periodici colpi di mano, oggi si candidano a trasportare appena 390 persone, con prevedibili disagi agli imbarchi e con il paradosso che un traghetto può trasportare meno di un aliscafo. Ciò, ovviamente, per risparmiare sulla forza lavoro e sui marittimi imbarcati, con una preoccupante ricaduta sui livelli minimi di sicurezza e sulla capacità di trasporto. La cosa ancor più grave però è che l’Autorità Marittima si presti ad una riduzione di sicurezza a bordo, avallando e certificando la congruità di una eventuale riduzione tabellare e che la Regione Campania non faccia sentire la propria voce verso un’aggiudicataria, come la Caremar, che avrebbe dovuto garantire livelli occupazionali e standard di trasporto.

Capirete che i temi del trasporto marittimo nel golfo sono tanti. Da quello degli orari a quello delle tariffe a quello delle navi utilizzate a quello della sicurezza a bordo.

Solo due anni fa la Regione Campania, in audizione con sindaci ed associazioni, si impegnava a individuare e garantire servizi minimi o obbligo di servizio in determinate fasce, in risposta alle esigenze delle comunità. Quelle fasce che necessitano a pendolari, studenti, lavoratori, a quelli che si muovono per le varie necessità. Noi di fasce, al momento, le viste garantite solo “sulla fronte” a furia di stare dietro alla precarietà che si vive tutti i giorni. La stessa Regione e lo stesso De Luca riconoscevano nel proprio programma di governo che il tema della continuità territoriale è un tema di sensibilità, un tema di riconoscimento normativo, un tema di importanza che investe la vita e la qualità della vita di ogni singolo residente delle isole in particolare. Tutte chiacchiere.

Ecco perché, oggi come ieri, diventano necessarie ed indispensabili l’attenzione dei cittadini, la pressione popolare e la mobilitazione per azioni di lotta. Purtroppo, in assenza di buona politica e di ruoli istituzionali di garanzia, solo noi stessi possiamo appropriarci di diritti ineludibili.

Un primo passo sarà la costituzione di un osservatorio permanente che in tema di capacità di trasporto provvederà a segnalare alle autorità compenti e alle autorità giudiziarie tutte le inadempienze che si verificheranno nel superamento della tabella di passeggeri trasportati di tutte le navi operanti nel golfo, nonché tutte le volte che si verificheranno episodi di navi “complete”, che saranno costrette a lasciare in banchina pendolari e turisti.

Un tema che riteniamo di particolare sensibilità, in cui ogni titolare di competenze, se ne dovrà assumere la piena responsabilità, in occasione di eventi emergenziali che mettono a repentaglio la vita umana in mare nonché di disordine sulle banchine.

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3 commenti

  1. Mi dispiace,caro Peppe,ma da te non m’aspettavo questa nota,distante anni luce dalla realtà;Anche tu parli di drammaticità dei trasporti,cosa da addetto ai lavori,che non ravviso assolutamente anzi direi il contrario.Negli ultimi anni il traffico marittimo nel porto di Procida ha superato quello della stazionte Termini;Dopo le 22 i treni passano tutti per Roma Tiburtina,mentre a Procida alle 23 giunge un traghetto caremar con 5 passeggeri sbarcanti.La soppressione del “vapore” storico per Napoli alle 0700 con relativa partenza da Napoli alle 0915 è stata una scellerata scelta dell’amministrazione Capezzuto(da me votato) che per “favorire” quattro studenti di Ischia ha sacrificato un traghetto da 1423 passeggeri alle ore 0800 sulla tratta Procida-Pozzuoli.anticipando di 1 ora un altro traghetto della stessa portata sulla stessa tratta(0900)In conclusione dalle o8oo alle 0900 c’è un’offerta di 2846 passeggeri a fronte di 85 attuali traSPORTATI:La regione campania,tramite il suo Presidente,che mi ha peremesso di esporgli personalmente le mie argomentazioni,ha pienamente condiviso quanto rappresentato.rammaricandosi di non poterle accogliere in quanto sia il comune di procida che la….dirigente scolastica(??) avevano deciso diversamente:Anche gli altri argomenti,che non tratto per brevità,sono tutti faziosi e strumentali ?Per quanto attiene agli equipaggi che tu e Nicola Lamonica ne siete i paladini,sappiate che AL MONDO non esiste nessun lavoratore sia pubblico che privato che lavori 5 mesi all’anno e viene pagato per 12(turnazione ex caremar traghetti 23 persone: una settimana a bordo ed una di riposo a casa).La riduzione di portata passeggeri e non di stazza(definizioni da 3° nautico ed ignorata anche daL PROF. DI NAVIGAZIONE|||),dipende da un forte calo di passeggeri su traghetti(-72% nel 2016) a fronte di un incremento(+ 148%) sui mezzi veloci. Napoli-Procida traghetto 1045-1515-1730-1925 totale 87(media giornaliera) napoli-procida veloce: 1145-1230-1310-1445-1620-1745-1815-1900 totale 712(dati forniti A.M.) Del resto è arci noto,ma non da adesso che i procidani preferiscono il mezzo veloce( i quasi 2 euro di differenza serve solo da..solletico|||

    • Traspare irrimediabilmente l’interesse dell’interlocutore……distante anni luce…… saranno i traghetti e i mezzi inveloci che ci state propinando da ilore tempo….a prezzi high sky….al primo spiffero di vento e increspatura del mare si fermano e rimaniamo isolati…..non e’ importante la quantita’…..ma la qualità e l’affidabilità se proprio vogliamo parlare di criteri di valutazione delle aziende che svolgono servizi pubblici…..riflettete cari signori.Saluti a tutti

  2. FINALMENTE QUALCUNO CHE DICE COME STANNO REALMENTE LE COSE!
    Mi complimento per l’analisi lucida, dettagliata e competente.

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