Un titolo de “ Il Golfo” di domenica scorsa che ha attratto la mia attenzione è stato questo: Porto turistico: affare o flop? Ho scoperto che era il filo conduttore di un’intervista speculare di due figure apicali, da lungo tempo, della politica locale: Dino Ambrosino e Luigi Muro (seguito del confronto avuto nell’ultimo Consiglio Comunale che è possibile riascoltare su questo blog). Credo che l’argomentazione, ormai, per la comunità isolana, non è appassionante e vitale perché la risposta all’interrogativo posta è una soltanto: Flop.
Questa parola investe la gestione portuale delle tre Marine: Chiaiolella, Corricella e Marina Grande, perché non ha prodotto nessun sviluppo socio-economico del territorio, anzi, creando , sotto certi aspetti, degrado ambientale ed espulsione dei pescatori.
Bisogna dire, con maggiore o minore responsabilità, che tutti i Consiglieri Comunali, precedutosi del 2000 in poi (compreso quello con la mia presenza) dovrebbero recitare il “mea culpa”. Se la discussione accademica di tale problematica, da parte di due cari amici, ha lo scopo di rappresentare le coordinate su cui indirizzare la campagna elettorale del 2015, con serenità constato che ci troviamo davanti ad una classe dirigente con uno sguardo, strutturalmente, rivolto al passato, i cui frutti mediocri sono davanti a tutti.
Per dare un senso al voto dell’anno prossimo, consiglio a chi si propone alla guida della terra mikhaelica, di spremere le meningi, con abnegazione, umiltà e perspicacia, per esprimere e sviluppare un’idea concreta ed alta del futuro su cui le nuove generazioni possono costruire “in loco” i destini personali. In tal senso, nell’esposizione di Dino, si accenna al patrimonio dell’ex Carcere di Terra Murata. Non vorrei, se non si cambia registro che diventasse l’occasione perduta, definitiva per il nostro tessuto socio-economico.
Spero che questo anno sabatico possa condurre ad una tornata elettiva proficua ed utile per il bene comune.
ALTRIMENTI!!!!!!!!!!!! VIA COL VENTO.
ma dove vivete- siete veramente convinti che terra murata possa dare sviluppo economico sul territorio? per favore….. se ci sarà un pazzo che investirà, certamente andrà a ripristinare l’antico ingresso alla cittadella,via mare- se no che terra murata sarebbe? e di conseguenza venderebbe di tutto e di più all’interno del complesso, naturalmente usufruirebbe di manodopera non procidana, perché, non abbiamo questi professionisti che possono dirigere un complesso di tale portata, e per la manodopera operaia ci sono gli extra comunitari che vanno di moda e costano di meno. Per noi resterebbe qualche altro provvedimento restrittivo- se invece si fa un gran museo come il castello di bacoli- e nell ‘ex opificio con il terreno da coltivare si fa un agroturismo , forse daremo un po di presenza sul territorio.