dalla pagina Fb Ciao Procida
Galleria Nappa gremita per la presentazione di “Procida, il giorno dei Misteri”, opera prima del giornalista Guglielmo Taliercio. Il libro edito da Fioranna di Maria Grazia Gargiulo racconta coniugando semplicità e passione il fortissimo sentimento che lega i procidani con la secolare Processione del Venerdì Santo. L’evento è stato organizzato -nella splendida Galleria di Luigi Nappa diretta da Rosalinda Esposito- dall’Ascom, dalla Pasticceria Bar Roma, dalla Libreria Ambrosino e dal Comune di Procida con la partecipazione della Congregazione dei Turchini e le Associazioni Isola dei Misteri e Ragazzi dei Misteri.
Al tavolo dei lavori, coordinato dal vice-presidente dell’Ascom Franco Ambrosino, erano presenti il dott. Giacomo Retaggio, storico e scrittore, Gabriele Scotto di Perta, priore della Congrega, e l’autore Guglielmo Talericio. Si è entrati subito nel vivo del dibattito con il “perché” di questa pubblicazione con Franco Ambrosino che ha spiegato, ai numerosi presenti, la curiosità, lo stupore che la Processione suscita a tutti i turisti e visitatori che hanno la fortuna di arrivare sull’isola nel giorno di Venerdì Santo. Per loro, al rientro a casa, è difficilissimo se non impossibile raccontare e rendere credibile all’interlocutore tutto quello che hanno potuto ammirare con i propri occhi a Procida nel corso della Processione tra le stradine dell’isola. Un mix di sentimenti, emozioni, meraviglia che le parole e la penna possono descrivere solo in parte. Un arduo compito in cui si è cimentato Guglielmo Taliercio che, unendo un linguaggio scorrevole a bellissimi scatti fotografici dei vari momenti dei Misteri, ha immortalato in un’elegante pubblicazione (in vendita in tutte le edicole e su ilprocidano.it a soli euro 10,00) tutto quello che di bello e di magico ruota intorno a questa tradizione che ha sfidato i secoli senza mai perdere la sua vitalità. Ed infatti, come ha illustrato il dott. Retaggio, per molte famiglie procidane, ancora oggi, è un dramma quando nasce una figlia femmina “perché non potrà portare il Mistero”. Una vecchia paura, oramai, in parte superata poiché le donne, oggi, sono integrate al 100% nella società in cui viviamo, e nella Processione del Venerdì Santo sono parte attiva anche nella preparazione dei Misteri apportando al gruppo di lavoro la loro arte e creatività, nonché la loro passione che accomuna tutti i procidani. E proprio a questo sentimento comune si dovrebbe ispirare la “nuova politica”, ha ricordato il conduttore della manifestazione Ambrosino, che deve ri-partire nel suo nuovo percorso lavorando e dibattendo in maniera spedita su tutte i temi condivisi. E di sentimento comune ha parlato anche il priore della Congrega che è testimone oculare, giorno per giorno, del forte legame che lega i fedeli, procidani e non, all’immagine del Cristo Morto custodito nella Chiesa di S Tommaso d’Aquino. Tutti vogliono toccare quella statua, ognuno rimane incantato nell’osservarla. Un lungo percorso tra sacro e profano, tra passato e presente, che Taliercio ha cercato di sintetizzare e trasmettere ai lettori. “Procida, il giorno dei Misteri” non è la fine, ma l’inizio di un viaggio, ha spiegato Taliercio, nell’affascinante mondo della cultura e della storia di Procida in cui ricopre un posto di rilievo la Processione del Venerdì Santo. È stata una pubblicazione last-minute commissionata dall’editrice Gargiulo proprio per lasciare un ricordo tangibile ai numerosi visitatori che si recano a Procida. E se è l’inizio, già tanti attendono il seguito su cui, immaginiamo, Guglielmo Taliercio, sia già all’opera.