Procida nella morsa dell’abusivismo edilizio. Nel mentre prosegue l’iter burocratico che, a breve, dovrebbe portare al terzo abbattimento di un manufatto abusivo di circa 40 mq, situato in via Morea, prosegue l’azione di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Nei giorni scorsi, i Carabinieri della locale stazione, retta dal maresciallo Massimiliano Albero, hanno denunciato 18 persone (nove donne e nove uomini) per abuso edilizio. Essi avrebbero realizzato immobili per uso abitativo o turistico, senza le necessarie autorizzazioni su un territorio sottoposto a vincolo paesaggistico ed ambientale. I militari, nel corso di una serie di ispezioni effettuate in 11 cantieri, hanno sottoposto a sequestro nove manufatti, per una superficie complessiva di 332 metri quadri e per un valore stimato intorno ai 600.000 euro. Gli immobili abusivi si trovano nella parte nord- occidentale dell’isola, cioè l’area che si estende intorno a via Regina Elena, via Marconi, via Scotto di Rinaldi, per congiungersi a via Tenente Scotto di Settimo fino alla zona agricola del Cottimo. Praticamente è la località interessata delle prime due demolizioni abusive avvenute nell’isola il 18 novembre e il 1° dicembre scorsi.
Spiega una gola profonda, addetta ai lavori, che chiede rigorosamente l’anonimato: < Dopo gli abbattimenti sono partite centinaia di segnalazioni dirette in particolare ai Carabinieri per denunciare una serie di abusi edilizi sfuggiti agli inquirenti. Si è rotta quella solidarietà, in un certo senso omertosa, del buon vicinato che consentiva il “laissez faire” che faceva comodo a tutti. A chi costruiva, molti per necessità, nonostante i piani urbanistici vigenti lo vietassero, alle autorità politiche, incapaci ed impotenti di trovare uno sbocco legale alla situazione, agli operatori economici operanti nel settore edile, dai muratori al mercato dell’indotto. Insomma si è messo in moto una specie di “muoia Sansone con tutti i Filistei”, che non si sa dove potrà portare >. I Carabinieri non confermano, né smentiscono questi voci, ma lasciano intendere che il territorio sarà, nei prossimi giorni, sottoposto ad una serie capillare di controlli. < E’ pura follia continuare a costruire abusivamente> ha detto il sindaco Gerardo Lubrano.Attualmente , presso l’Ufficio Tecnico Comunale risultano presentate 2.902 domande di condono edilizio, di cui 1120, relative al 1° condono (legge 47/85); 964, relative al secondo (L. 724/94); 818 al condono ter (L.326/03). Dopo il marzo 2003 viene stimata una quantità di altri 300 abusi. Non è stata ancora sciolto il nodo dell’applicazione del terzo condono a Procida, Ischia ed altre zone vincolate. Secondo l’avvocato Bruno Molinaro, uno dei massimi esperti in materia, che nei giorni scorsi ha rappresentato a Roma il problema al vicepresidente della Camera on. Lupi e all’on. Cesaro, presidente della Provincia,, solo un decreto legge relativo all’interpretazione autentica della legge in vigore, potrebbe risolvere la situazione.
Intanto prosegue l’odissea della famiglia Lauro- Riccio, a cui è stata abbattuta la casa in via Tenente Scotto di Vettimo, il 1° dicembre scorso. E’ ancora ospitata presso l’Albergo Savoia, non riuscendo a trovare una casa da fittare ad un canone sostenibile, alla portata delle loro entrate economiche. Le autorità comunali sono, intanto, impegnate a perfezionare l’acquisizione di una serie di manufatti abusivi al patrimonio gratuito comunale. La commissione tecnica istituita a riguardo, si riunirà a breve al fine di procedere alla regolamentazione prevista dall’atto deliberativo del Consiglio Comunale.
DOMENICO AMBROSINO