Nell’ambito della 62esima edizione della Sagra del Mare, presso la sede della Lega Navale in via Roma, è stata allestita da Peppino Righi, con la passione di sempre, una mostra di modellismo nautico. Peppino Righi il mare ce l’ha nel sangue. Lunghi anni di navigazione e di spruzzi di acqua salata hanno solcato il suo volto dandogli una patina di antico. Burbero all’apparenza e nel contempo semplice e lineare nei comportamenti incarna l’uomo di mare procidano e non solo.
Ed ha una grande passione: il modellismo nautico.
Che lui, però, non interpreta come semplice riproduzione di grandi e piccole navi, ma come rivisitazione della memoria e rappresentazione della storia della navigazione.
E’ quasi come se nel costruire un modellino rivivesse sulla propria pelle e rivedesse con i propri occhi le avventure di tutte le navi e di tutti gli uomini di mare.
La mostra che ha preparato, con la collaborazione di alcuni di alcuni uomini semplici ed, al pari di lui, entusiasti come fanciulli, quali Francesco De Girolamo, Pasquale Cibelli, Raffaele Coppola, Pasquale Di Pierno, Ignazio Righi e Tony Sabia, è un’incursione nella storia della marineria.
L’esposizione, inoltre, di antiche foto che vanno dalla “Teresina Mignano”, ottocentesco veliero procidano che ha solcato mari lontani, alla “Libera” , al “Procida”, che nella prima metà del secolo scorso assicuravano i collegamenti con la terraferma, ( e sono solo alcune di quelle esposte) rappresentano una commovente e romantica raffigurazione della nostra isola di un tempo che fu.
I giovani stenteranno a crederci, ma una volta così si navigava.
Ha scritto Giacomo Retaggio che “ non c’è posto al mondo che navigando non abbia visto un Procidano” e che “La gente di Procida il mare ce l’ha dentro”.
Peppino Righi, tra gli ultimi rappresentanti di una gloriosa genìa di uomini di mare, queste cose, forse, non le sa o, quantomeno, non se ne rende conto appieno, ma con il suo lavoro e la sua passione ha scritto un’opera che illumina la storia e l’indole burbera e riservata di questa nostra Procida.