Protezione civile gestisce piccole emergenze con 20 volontari
APCOM – Antico borgo di pescatori a picco sul mare divenuto poi scenografico set per memorabili film e per ambientazioni di leggendari libri, ma anche meta di turisti non solo campani. Procida, la meno conosciuta delle isole maggiori del Golfo di Napoli, si estende per circa 4 chilometri quadrati e conta poco più di 10mila abitanti. Una popolazione che si duplica se non triplica nel periodo estivo. Un’isola nella quale, dopo varie polemiche, è stato ripristinato il presidio ospedaliero che adesso è attrezzato anche con dei posti di degenza e un attrezzato pronto soccorso, ma sulla quale non c’è un distaccamento dei vigili del fuoco. In caso di necessità è il Comune, con i propri mezzi, a intervenire e sono i volontari della Protezione civile che, soprattutto nel periodo estivo, si alternano in turni composti da cinque a dieci componenti per far fronte alle piccole o grandi difficoltà. Per qualsiasi evenienza, dunque, occorre attendere l’arrivo di ‘rinforzi’ da Napoli. “Siamo attivi sul territorio da oltre 20 anni – fanno sapere dalla sede locale della Protezione civile – abbiamo un responsabile che ci coordina e poi una ventina di ragazzi procidani che sono attrezzati per gestire le micro emergenze dal momento che hanno frequentato corsi appositi”. L’età dei volontari va dai 18 ai 35 anni e i giovani si impegnano tutto l’anno garantendo una reperibilità 24 ore su 24. La Protezione civile di Procida, però, questa mattina non è stata allertata dopo lo caduta di massi nella zona di Chiaia. “Nessuno ci ha chiamati – dicono dalla sede – per questo motivo possiamo ritenere che lo smottamento sia stato lieve. Ma ci teniamo a precisare che le nostre spiagge balneabili sono perfettamente sicure e che non abbiamo mai avuto problemi di sicurezza in quelle zone. Nelle aree vietate, come è ovvio, ci sono invece dei pericoli ed è bene non avventurarsi”.