Michele Talesco
PROCIDA – I Social Network hanno acquisito, nel corso degli ultimi anni, sempre maggiore importanza. Ormai sono diventati la prima fonte di informazione degli utenti che non solo leggono le news proposte dal Social direttamente dal proprio account.
I Social Network infatti stanno diventando il primo strumento di promozione anche nel settore turistico.
Difatti anche sulla nostra isola sta prendendo piede questa sorta di turismo sociale.
Questo fenomeno sta portando dei pro e dei contro che andiamo ad analizzare:
– Turismo social è un turismo che porta un maggior tasso di occupazione, l’obbiettivo dell’ospite è di fare foto nei luoghi più rinomati dell’isola con relativi post sui vari social, fecebook, twitter, etc etc, per arricchire il suo alter ego e suscitare invidia nei suoi follower, ma tutto questo non porta benessere nelle tasche dell’isola dato che il pernottamento dura solo una notte e in 24 ore diventa impossibile visitare e GODERE la tranquillità che offre l’isola.
Cambiare rotta: lavorare senza social è diventato impossibile o quasi nel 2019 ma onde evitare tutta la confusione del turismo da fast food, bisogna impostare un numero prestabilito di pernottamenti nelle strutture; aumentare i prezzi e fornire ulteriori servizi da parte delle attività locali; evitare convenzioni con taxi ed altri utenti ( chi vuole usufruire dei servizi PAGA ). Questo non comporterà una catastrofe turistica ma come si dice: più qualità che quantità.
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Carissimo, per avere un turismo "di qualità", bisogna prima offrirla la qualità. La natura a Procida ha fatto a pieno il suo dovere. L'essere umano ha fatto decisamente il contrario. La qualità è assenza di inquinamento acustico e veicolare, la qualità è rispetto delle più basilari norme civiche, la qualità è pulizia, la qualità è ordine e rispetto delle regole....forse solo dopo aver dato qualità si può pretendere qualche forma di "pagamento".