dal sito procidamia.it la replica di Gianni Romeo dello Osservatorio civico di Procida, all’articolo sul Golfo sul tema condono.
Ho letto con ritardo l’intervista sulle pratiche di condono rilasciata il 12 u.s. a ‘Il Golfo’ dall’assessore all’Urbanistica del comune di Procida, prof.ssa Lella Aiello, e ho alcuni rilievi da muovere.
Mi sembra che i contenuti dell’intervista – e anche i toni, a dire il vero – rispecchino solo le punte più aspre e gli aspetti più discutibili del pubblico confronto del 6 novembre, non le questioni aperte, che restano sul tavolo e non sono per niente secondarie, se è vero che il vicesindaco ha accettato di buon grado l’ipotesi di una congrua proroga della scadenza fissata al 31 dicembre 2008.
Svariati problemi sollevati il 6 novembre esigono precisi approfondimenti, come l’assessore ben sa, e come ben presto si vedrà nella Commissione consiliare aperta.
Ad uno vorrei accennare qui, perché è tra i più importanti. Mi riferisco al tenore delle sentenze della magistratura, penale e amministrativa. Se è vero, come dichiara l’assessore, che ci sono state alcune pronunce favorevoli alle amministrazioni che hanno adottato le procedure semplificate di condono, è inoppugnabile che quelle contrarie ci sono e vanno attentamente valutate. Una ha colpito recentemente un procidano, che tra l’altro stava solo cercando di rimettere a posto la tettoia di un immobile in corso di condono, sul procinto di crollare; altre hanno interessato diversi comuni campani e una di esse è venuta dal Consiglio di Stato.
L’obiezione avanzata in assemblea dalla Aiello a proposito di quest’ultima sentenza (il manufatto abusivo in questione sorgeva su un’area napoletana vincolata; il problema non si pone a Procida) è risibile: a Procida, com’è noto, intere zone sono vincolate dal piano paesistico (e su questo elemento poggia il secco no al dissequestro opposto dal giudice penale al nostro concittadino di cui sopra).
Altrettanto fragile sembra l’obiezione mossa in assemblea al consigliere Ambrosino dal vicesindaco. Se è vero che ci possono essere intoppi legali negli anni a venire per i proprietari di immobili condonati con la procedura semplificata, a questo problema non si risponde dicendo che le difficoltà ci sono anche ora: la differenza è che per avere queste licenze di incerto valore si pagano fior di quattrini.
Se la sanatoria a tutt’oggi non può che essere precaria e fonte di rischi futuri, non è meglio aspettare ancora, se c’è la garanzia che in tempi relativamente brevi ci saranno regole nuove, in cui diritti e doveri saranno uguali per tutti? Il problema perciò esiste, ed è nell’interesse di svariate migliaia di persone che si proroghi la scadenza del 31 dicembre e che vi sia al più presto un confronto urgente con la Regione e la Soprintendenza per valutare il da farsi. La fretta di rilasciare licenze, in una questione così delicata, può essere cattiva consigliera.
Gianni Romeo – Osservatorio civico di Procida.
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