Obama ha vinto. Sono contento, ma soffro più di prima. Obama ha dichiarato: “Gli Stati Uniti sono il posto dove tutto è possibile”. Guardo la mia Isola dove niente è possibile. Un sindaco che proibisce le manifestazioni civiche in estate. Un’opposizione indecente. L’isola in vendita, i giovani tra alcol e droga. E mi viene il magone.
Obama, giovane, colto, slanciato, intelligente, di colore, parla di futuro, di innovazione.
“Il cambiamento è arrivato”, ha detto. “La nostra vittoria è partita dal basso”.
Da noi quando arriverà? Clientelismo e assenza di regole regnano. Le famiglie che detengono le clientele isolane, vogliono governare in eterno.
L’isola è una stanza piena di aria viziata. Il puzzo del potere ci ha contagiato. Non sentiamo più il nostro stesso odore.
Chi vuole aprire la finestra, portare venti di cambiamento, puliti, onesti, viene massacrato come moralista.
O emarginato, combattuto dalle istituzioni.
Immaginate Obama che, come primo atto di Governo, dichiara di proibire le manifestazioni civiche in piazza o di svendere le risorse economiche per ripianare i debiti. Durerebbe poche ore, poi dovrebbe fuggire all’estero. Pensate a Obama che parla dei suoi cittadini come degli incapaci inadatti a differenziare i rifiuti, avrebbe vinto McCain.
Obama è una speranza, i nostri politici una condanna. Mi sento addosso un senso insopportabile di pesantezza. Avverto più di prima un tanfo di arteriosclerosi nelle strade. L’Italia e Procida stanotte sono invecchiate di colpo.
Ci guardiamo allo specchio e ci spaventiamo. Cosa siamo diventati? Cosa ci aspetta senza un cambiamento radicale? La Rete ha annunciato per prima la vittoria di Obama. Scusate, devo riprendermi. Obama mi ha tirato un colpo basso, da oggi sarà più difficile capire perché viviamo, perché dobbiamo vivere in questo sfascio.
La Rete è stata fondamentale per la sua campagna (Procida, è ormai uno dei rarissimi Comuni senza avere un sito internet) è un segnale della fine dei giornali e delle televisioni. La rivoluzione in Italia e a Procida, se ci sarà, non sarà televisiva. Informiamoci e informate in Rete, senza sosta. Forse la finestra si spalancherà, cacchio.
Loro non molleranno mai, noi neppure.
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