cultura

La vitalità della filosofia popolare

Di Michele Romano

PROCIDA – La prova scritta di latino alla maturità classica, tratta dalla lettera dell’amico Lucillo dell’immenso filosofo storico Seneca maestro, tra gli altri dell’indisciplinato e piritico imperatore Nerone, imperniata sulla filosofia popolare, ci induce ad una itinerante riflessione.

Principalmente quando ci rappresenta il percorso filosofico come un’arte non destinata ad una ostentazione verbale bensì ad una simbiosi tra linguaggio ed aggiro. E qui vengono in mente nella nostra memoria adolescenziale, Nonna Celeste che nell’incontrare un neo-sacerdote esclama: “oggi vivi la tua Domenica delle Palme, l’ingresso gioioso a Gerusalemme, domani ti attende la Via Crucis che giunge al Golgota per poi risorgere”. Che alta teologia popolare!

Poi nonno Tommaso pescatore, che ripeteva sempre come il guarracino, pur nelle sue piccole dimensioni, possiede pari dignità di altri pesci, metafora straordinaria per stabilire che le persone più umili, oltre al dovuto rispetto, racchiudono in se un intrinseco ed enorme valore della dignità quasi sempre con un passo avanti agli altri.

Così nonno Michele, contadino, si lamentava che l’erbaccia avanza inesorabilmente e bisogna estirparla continuamente, altra metafora per ricordare che, se non vengono rimossi i pregiudizi, le cattive abitudini, i feroci egoismi, siamo destinati ad essere travolti.

E nonna Giovannina a chiunque passava da lei spronava le figlie ad offrire da bere perché nella sua genuina semplicità, riteneva che l’essenza della vita si trova dentro la convivialità, l’accoglienza, l’inclusione. Problematiche più attuali e drammatiche di queste, al momento, non esistono.

Ecco, le nostre piccole testimonianze vogliono essere un valore della filosofia popolare in osmosi col pensiero filosofico dentro l’impero Romano. D’altra parte il nostro approccio con gli studi filosofici è iniziato dalle agorà piene di stupore e meraviglia dell’antica Grecia come Mileto (Talete), Efeso (Eraclito), Elea (Parmenide), Atene (Socrate) e non dalle stanze chiuse accademiche dove il valore popolare della filosofia è stato al quanto deturpato.

Postilla finale:

Sul solco di Seneca la “polis micaelica” si è dotato di un ottimo strumento di conoscenza della propria saggezza popolare grazie alla significativa opera di Maria Iovine pregnante di intensa suggestione: “Antica Sagacia Procidana Proverbi” edizioni Fioranna.

Guglielmo Taliercio

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