di Giacomo Retaggio
Ebbene, cari amici, nella vita non bisogna mai perdere il gusto della sorpresa perché significa non morire. Stanotte mi è arrivato un messaggio musicale da Alessandro Massa . Questi lo cooscete benissimo, è un Procidano puro sangue, è il fratello minore di Ciro il fioraio di una volta, giù alla Marina. Compone musica e ogni tanto me ne invia qualche brano per avere (bontà sua!) un mio giudizio. E quì è la sorpresa. il brano , che si intitola “Note alla danza”, è bellissimo! E’ di una suggestione infinita. Due strumenti solisti, pianoforte e violino, sviluppano una frase musicale dolcissima e coinvolgente sui cui arabeschi si arrampica una ballerina dai movimenti sinuosi e carichi di seduzione. Sono r imasto stupito; lo risentito (E rivisto) più e più volte. Non mi stancavo e, soprattutto non mi annoiavo. Questa musica mi ha trascinato in un’altra dimensione. In una dimensione quasi mistica, di altri tempi pur nella sua modernità, mi ha riportato con la mente ai grandi compositori del passato. Incuriosito sono passato ad ascoltare altri brani dello stesso autore. La sua è una musica in apparenza dolce, romantica, ma colma di drammaticità, di un senso di attesa. Quest’ultima sensazione si avverte con particolare forza nel brano “Dedicato” ove la continuità ed il perdurare della frase musicale, quasi Wagneriano, coferiscono al suono un senso di angoscia, di qualcosa che si desidera fortemente, ma che non si riesce a raggiungere. Il nostro Alessandro, da buon procidano, non poteva ignorare il Venerdì Santo. Mi sono andato a risentire il brano dedicato a questa giornata che per noi procidani è tutto. Ebbene anche questo mi ha affascinato di nuovo. E’ qualcosa di diverso: ha un ritmo moderno, quasi ( oserei dire) irriverente verso lo spirito di questa giornata, ma il suono della tromba ripetuto quasi fino all’ossessione, e che fa fa da voce solista e da colonna sonora, riporta l’atmosfera alla sacralità del momento a cui siamo abituati. Bravo, Bravo Sandro! La tua musica ci concilia con la vita, con il bello, ci fa allontanare dalle brutture e ci proietta verso un mondo pulito e di sensazioni superiori perché la musica non esprime concetti, ma sensazioni. Grazie, grazie, grazie!