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La cultura nell’isola di Procida

isola bibliotecadi Michele Romano

Nel periodo in cui lavoravo presso il settore musei e biblioteche della Regione Campania (anno 1986-2003), ho avuto l’opportunità di visitare tanti piccoli centri grazie alla presenza significativa sul territorio di una biblioteca. Infatti, giunto sul posto, ho scoperto che tale istituzione era diventata la stella polare, la carta d’identità intorno alla quale, avevano trovato la propria ragione di essere anziani, donne, bambini e i pochi giovani non scappati via.
Ebbene, in quegli anni si e’ tentato di stimolare anche a Procida la costituzione di una biblioteca ma ci si e’ scontrati con una scarsissima sensibilità alla problematica, perché si era proiettati a realizzare eventi di grandezza letteraria, senza le fondamenta di un humus culturale ma su castelli di sabbia. In tal senso bisogna chiarire che il pianeta biblioteca non e’ un luogo esclusivo di mera conservazione di libri ma fonte vitale e positiva di conoscenza e di aggregazione comunitaria. poiché l’isola si sta inabissando sempre di più dentro una lacerante frantumazione egocentrica, e’ tempo che la realtà socio-politica esca dall’assordante letargo contemplativo di se stesso ed offra come segnale di risveglio, l’orgogliosa consapevolezza di colmare questa perniciosa lacuna a beneficio dell’intera collettività.
Per fare ciò, visto che il Comune di Procida e’ diventato proprietario dell’immensa ex struttura carceraria di terra murata, si metta subito in “itinere” la predisposizione di locali e affidare a personale qualificato che dentro la nostra realtà sociale, esiste sia a livello di dipendenti dell’ente locale (basta e avanza l’esempio di Michele Sabia laureato in storia dell’arte) che nel settore del volontariato. iniziare questo percorso significa porre le premesse per una sostanziosa e duratura rinascita procidana in tempi cosi bui e critici.
Infine, a chi presume di candidarsi a dirigere la “polis” consiglio di non utilizzare un vuoto “flatus vocis” narcisistico, come purtroppo sta avvenendo, esemplare in tal senso e’ la diatriba pubblica intercorsa tra il primo cittadino e il capogruppo dell’opposizione nel rinfacciarsi il reciproco fallimento dentro il nulla cosmico, ma di dare dignità e corposità al proprio impegno che si vuole esprimere per la crescita sociale, economica e culturale dell’isola mikhaelica.

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Un commento

  1. COME AL SOLITO MICHELE PUNTUALIZZI E BENE LA PROBLEMATICA CULTURA A PROCIDA. LO SCONTRO POLITICO IN ESSERE NON PORTA A NIENTE DI BUONO, LO SCARICABARILE NON SERVE, SERVIREBBERO APPUNTO PROPOSTE PER UN RILANCIO DI QUESTO NOSTRO BENEDETTO PAESE CHE SEMBRA ESSERE SEMPRE PIU’ ALLO SFASCIO. SPERIAMO IN BENE!

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