PROCIDA – Domenica 14 aprile alle ore 11,30 nella splendida cornice della coffee-House Scotto-Capodanno in Via Principe Umberto n. 71, con il patrocinio del Comune di Procida e della Biblioteca Don Michele Ambrosino, sarà presentato il libro di Giovanni Brizzi “Imperium. Il potere a Roma” (Laterza 2024). Discuterà con l’autore il prof. Umberto Roberto, modera Gea Palumbo.
Cos’era il potere a Roma antica? Un console, un tribuno, un triumviro, di quale autorità erano provvisti e per quali fini? Come veniva giustificata l’esistenza stessa di un uomo al comando e a chi doveva rendere conto? L’imperium di Cesare era diverso da quello di Augusto o di Giustiniano?
Il potere a Roma nello studio originale e innovativo di uno dei più grandi storici dell’antichità.
La vicenda di Roma, lungo tutto il suo percorso millenario, è accompagnata da un concetto particolarissimo e originale: quello espresso nel termine imperium. Questo vocabolo traduce il rapporto tra il potere nella sua accezione più alta e la sua responsabilità. Nel gestire questa gravosa incombenza il potere deve confrontarsi con una serie di doveri. Ab origine, la responsabilità verso il popolo romano è subordinata a una serie di valori addirittura anteriori alla nascita stessa dell’Urbe, come quello di fides, il rispetto delle regole. A questo concetto sono costretti a rapportarsi tutti i grandi di Roma. Camillo, cui viene attribuita una prima definizione del diritto naturale, che vieta ogni atto in contrasto con la natura dell’uomo; Scipione, il primo imperator, che proclama la superiorità di un singolo sulle strutture. Muove all’azione Silla, l’idealista in cerca di impossibili ritorni al passato; accende Cicerone nella sua teoresi; lo reclama per sé Cesare senza poter conservare né il potere né la vita; lo struttura mirabilmente Augusto, nel nuovo patto con gli dei (la pax Augusta) da cui nascerà la monarchia. L’intero corso della storia imperiale assiste poi a un costante dibattito, che impegna tanto gli stoici quanto la propaganda di corte, gli imperatori-soldati come il pensiero cristiano. Da quest’ultimo ambito uscirà, infine, la struttura tetragona e proiettata nei secoli a venire dell’impero cristiano.
Giovanni Brizzi è stato professore ordinario di Storia romana presso l’Università di Bologna dal 1986 al 2016. Ha insegnato nell’Ateneo di Sassari e di Udine prima di rientrare a Bologna (a.a.2000/2001). È stato più volte professore alla Sorbona IV di Parigi tra il 1993 e il 2005/06. È socio ordinario della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna; è stato, inoltre, insignito del premio “Mario di Nola” dall’Accademia Nazionale dei Lincei.
Per le sue attività di ricerca sulla battaglia del Trasimeno ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Tuoro sul Trasimeno. È socio dell’Accademia delle Scienze di Bologna e dirige la Rivista Storica dell’Antichità. Specialista di storia annibalica e di storia militare antica, è autore di oltre centotrenta pubblicazioni, tra cui otto monografie su personaggi della Roma repubblicana, molte delle quali sono state tradotte in più lingue e di alcune trasmissioni radio, tra cui una serie di 20 puntate andate in onda nel 1999 su Radio Due dedicata ad Annibale.