Continua la polemica sulla gestione del servizi pubblico su gomma nell’isola d’Ischia.
Ad alimentarla, questa volta, le dichiarazioni rese da Roberto Pepe. amministratore delegato dell’Eav Bus nel corso dell’incontro in quarta commissione regionale tenutosi, nei giorni scorsi, a Napoli. Due punti all’ordine del giorno: la manutenzione dei mezzi ed il problema dell’afflusso turistico. Sull’isola verde il servizio si compone di una dotazione di 89 autobus, di cui 39 in attesa di ricambi o di lavorazione da parte di ditte esterne, 7 in lavorazione presso l’officina di Ischia e 3 in attesa della revisione della motorizzazione. L’ esigenza giornaliera è di 62 autobus quindi ce ne sono 22 in meno rispetto alla situazione di occorrenza, “la manutenzione è un problema serio, ha sottolineato Pepe, in qualche occasione abbiamo avuto anche delle preoccupazioni di problemi incomprensibili, non siamo ancora arrivati a pensare al sabotaggio … ” e cita un esempio calzante: “durante l’estate, quando mi dissero che mancavano i mezzi, noi mandammo l0 mezzi da Napoli sull’isola; come arrivarono – e ovviamente mi fu accertato e certificato che erano 10 mezzi che funzionavano perfettamente – 6 di questi non funzionarono più.” Tutta la manutenzione per Eav Bus – ha dichiarato l’amministratore delegato – costa 14 milioni all’ anno; ma non è mai stata fatta una seria programmazione di quello che serve in termini di pezzi di ricambio e di manodopera, per cui c’è sempre stato il ricorso al privato”.
Per Francesco Di Maio, Pasquale Di Iorio e Michele Cava, rappresentanti RSU di Cgil, Cisl, Uil, le dichiarazioni rese dall’Amministratore delegato sono, per alcuni versi, sconcertanti. Più precisamente, contestano in toto l’affermazione e i commenti relativi all’invio durante l’estate di dieci mezzi da Napoli. “Innanzitutto i bus inviati erano solo sette, di cui tre che presentarono sin da subito anomalie al motore. Altri quattro, poi, del tutto sprovvisti di aria condizionata e con scarso riciclo di aria, erano inidonei al servizio sull’isola perché adibiti al trasporto extraurbano (tutti i posti a sedere e solo due porte per l’entrata e l’uscita dei passeggeri). Nonostante queste inadeguatezze tutt’altro che superficiali, il personale del deposito di Ischia è uscito regolarmente con queste tipologie di autobus. Non si capiscono, inoltre, quali possano essere i problemi incomprensibili che cita l’Amministratore Delegato e i suoi fantasiosi pensieri di sabotaggio.
Inoltre, c’è un passaggio che il dott. Pepe ha dimenticato nella sua audizione. Il due agosto scorso ci fu un fermo spontaneo dei conducenti perché stanchi di dover uscire in strada con mezzi inadeguati (senza aria condizionata e sprovvisti dei dispositivi di sicurezza invece previsti dalle normative vigenti). Nei giorni successivi, noi rappresentanti dei lavoratori inviammo alle Autorità ed a tutti gli organi di stampa un esposto denuncia sulle condizioni degli autobus e sulla metà del parco macchine fermo in deposito in attesa di riparazione per l’assenza di pezzi di ricambio. Il 12 agosto, sorprendentemente, lo stesso A.D. giunse sull’isola e fece visita all’impianto di via Michele Mazzella dove, ad horas, fummo convocati tutti i rappresentanti sindacali. In quell’occasione s’impegnò ad inviare sull’isola, ad agosto inoltrato quindi, bus in supporto, ma il rimedio si è poi rilevato peggiore del male.”
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