forio mare terme
E’ di questi giorni la notizia che la Magistratura ha proceduto al sequestro di alcuni alberghi con annessi stabilimenti termali per lo scarico nella fogna, e dunque a mare, di liquami inquinanti. Altre strutture alberghiere e termali potrebbero subire quando prima la stessa sorte. Centinaia di lavoratori hanno già perso il posto di lavoro e altre sono in pericolo di perderlo. Intanto, già taluni personaggi dello sfruttamento del lavoro altrui e incuranti del danno che arrecano all’ambiente e alla salute umana con gli scarichi non a norma, con la complicità dei loro sodali e del connivente potere politico ai vari livelli istituzionali pensano che si possa alzare, anziché abbassare, il livello di tolleranza umana della nocività degli scarichi alberghieri e termali per risolvere il problema, lasciare le cose come stanno e continuare a inquinare e a danneggiare la salute delle persone e l’economia turistica per l’oggi e il domani. Una tale disgraziata scelta da parte delle istituzioni costituirebbe un crimine contro la salute della collettività.
In Italia, come in tutti i paesi capitalistici, dove l’economia è basata sullo sfruttamento del lavoro proletario e dell’ambiente naturale, i soldi ci sono stati e ci sono per dotare il territorio di un sistema fognario e di depurazione dei liquami prodotti dall’uomo e dalle attività industriali, però si trovano nei forzieri dei capitalisti industriali, agrari, banchieri e finanzieri e non a disposizione delle istituzioni statali per finanziare il disinquinamento del territorio.
Nella situazione italiana, dove di più e dove di meno, e in quella ischitana a tale stortura e inciviltà di base del dominio politico padronale sulla società si aggiungono, in vario modo tollerate e favorite dal connubio tra potere pubblico borghese, clericale e capitalistico e affari privati, le criminalità organizzate, come quelle che con le discariche abusive di materiali pericolosi e nocivi alla salute delle popolazioni hanno inquinato gran parte del territorio nazionale, come la cosiddetta Terra dei Fuochi in Campania, gli scarichi abusivi alberghieri e termali nella nostra isola, le inadempienze e le scelte clientelari delle amministrazioni locali, assecondate dai poteri regionali e nazionali, i mancati e colpevoli controlli e la giustificazione scellerata di mancanza di fondi pubblici per realizzare un sistema fognario e di depurazione adeguato alle esigenze delle popolazioni interessate e alla difesa della salute dei cittadini.
La criminalità organizzata si concretizza anche quando più soggetti indipendenti e sconosciuti tra loro commettono lo stesso crimine ambientale oppure quando dei poteri pubblici coi loro comportamenti si rendono, direttamente o indirettamente, complici di reati ambientali che compromettono la salute delle popolazioni amministrate. In tali casi l’associazione a delinquere è la stessa e come tale va perseguita.
Nell’isola d’Ischia, ma un po’ in tutto il Mezzogiorno d’Italia e anche in tante altre parti del territorio nazionale, è da circa 50 anni che si parla di progettazioni e di finanziamenti per un efficiente sistema fognario e di depurazione delle acque reflue, ma siamo ancora all’anno zero, così come nel settore della difesa del suolo dagli smottamenti e franamenti e delle erosioni delle coste dalle mareggiate. Quando disgraziatamente qualcuno muore si riparla del problema, ma subito dopo tutto si riaddormenta sino alla prossima vittima. Nel tempo il settore fognario isolano è stato anche attraversato da arresti eccellenti, rinvii a giudizio, processi, prescrizioni, condanne e assoluzioni, che, purtroppo, non hanno cambiato per niente la situazione. La soluzione del problema non può essere giudiziaria, ma esclusivamente politica e dipende unicamente da un diverso comportamento politico ed elettorale delle popolazioni, che sino ad oggi col potere politico e amministrativo votato ed eletto si sono rese complici dirette della situazione di degrado ambientale che siamo costretti a vivere.
Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio di quelli ’80 del secolo scorso i Comuni isolani si fecero sfuggire l’occasione, finanziata dall’ex Cassa per il Mezzogiorno, del megadepuratore collocato, dopo dure lotte popolari, nei canali di Mezzavia tra Lacco Ameno e Forio e un altro impianto più piccolo a Barano d’Ischia. Fu una scelta politica sciagurata e interessata generata dalla politica delle amministrazioni locali del tempo per mettere le mani sui finanziamenti e i lavori da effettuare. Ciò comportava la realizzazione di sei piccoli depuratori, uno per ogni Comune, poi ridotti a quattro e ultimamente a tre, localizzati a Forio centro, pure per Serrara Fontana, a Casamicciola-Lacco Ameno e a Ischia, anche per Barano.
Al momento solo quello di Ischia è in costruzione da tantissimi anni ed è difficile prevederne il completamento, mentre per gli altri due è arduo ipotizzarne la realizzazione, perché, afferma il potere politico capitalistico a livello nazionale e regionale, mancano i soldi. Vergogna per un sistema e potere padronale che, tra l’altro, avalla nei fatti una scandalosa evasione fiscale di circa 300 miliardi di euro all’anno da parte della classe capitalistica e un sistema di tassazione che penalizza solo i lavoratori occupati e disoccupati e i poveri pensionali, le cui tasse esose vengono trattenute alla fonte. Un territorio come quello dell’isola d’Ischia, privo di depuratori efficienti, dove gli scarichi delle industrie alberghiere e termali vengono considerati domestici dalla normativa nazionale e, di conseguenza, senza obbligo di depurazione primaria, mentre la legislazione regionale li definisce industriali, e dove si parla anche di sversamenti direttamente a mare è impossibile definirlo pulito.
In tale deprecabile situazione di inquinamento territoriale, che tanto danno arreca alla nostra salute e all’economia turistica dell’Isola e che richiede, giustamente, l’intervento e l’azione della Magistratura, si inserisce il dramma della conseguente disoccupazione per centinaia di lavoratori stagionali. I responsabili dell’inquinamento sono pronti a sfruttare la ribellione dei disoccupati per poter continuare a macinare profitti continuando a inquinare, semmai proprio ottenendo dalle istituzioni l’innalzamento dei livelli di tolleranza umana delle varie componenti dell’inquinamento. La classe lavoratrice operaia e intellettiva è vittima di questo sistema di sfruttamento padronale, delle complicità del potere politico e istituzionale, dell’inquinamento prodotto dalle attività imprenditoriali, della disoccupazione e della misera e mortificante indennità di disoccupazione, peraltro limitata a soli sei mesi all’anno.
I lavoratori occupati e disoccupati, donne e uomini, giovani e più anziani hanno una propria dignità di classe e sociale da difendere, una salute da salvaguardare, assieme alle loro famiglie, e un diritto costituzionale al lavoro da rivendicare e ciò deve avvenire rigorosamente all’interno della propria autonomia di classe e rivoluzionaria, nel senso che devono diventare prestatori d’opera per sé e non più in se, come scriveva Marx. Essi mai devono prestarsi al giogo dei padroni, finalizzato, com’è avvenuto e avviene tuttora, unicamente all’accumulazione di altra e incommensurabile ricchezza: si tratta di albergatori e termalisti che in pochi anni realizzano catene alberghiere col sudore e la schiavitù dei propri dipendenti e pronti a buttarli sulla strada – semmai sostituendoli con lavoratori provenienti da altri continenti, che possono più facilmente sottomettere, schiavizzare e sfruttare a causa delle loro difficoltà di emigrati – quando pensano di difendere e allargare meglio i propri affari: una pratica infame e disumana, che deve essere spezzata con ogni mezzo possibile.Naturalmente, come sempre, pure in questa categoria di sfruttatori e approfittatori legalizzati dal loro Stato ci sono le rispettose eccezioni.
Purtroppo la classe lavoratrice isolana, e non solo, manca ancora della propria coscienza e dignità di classe, è ancora schiacciata dal peso secolare della schiavitù padronale, è invasa dalla cultura idealistica, borghese, clericale, individualista, egoista e del tornaconto personale o al massimo familiare, non è emancipata dal punto di vista di classe, salve una piccola minoranza, è disorganizzata nell’ambito della propria organizzazione politica e sindacale di classe e rivoluzionarie ed è, per tanto, incapace di ogni seria militanza e attività politica e sindacale per rivendicare i propri diritti e lavorare alla costruzione di un nuovo ordine sociale, dove sia protagonista del proprio presente e futuro e non più oggetto nelle mani dello sfruttatore di turno.
Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, mentre lavora per l’emancipazione di classe dei lavoratori isolani e dell’intero proletariato italiano per costruire la nuova società socialista, dove lavoro e salubrità dell’ambiente costituiscono un unicum inscindibile, invita i disoccupati del comparto alberghiero e termale a non piegarsi e a non prestarsi al giogo degli inquinatori del territorio, lo chiedono a gran voce i vostri figli, le popolazioni e i turisti dell’isola, ma a rivendicare il proprio diritto al lavoro nel rispetto dell’ambiente: i padroni del turismo, ovvero del vapore locale, si arricchiscano di meno e garantiscano la non nocività dei loro scarichi munendosi di depuratori aziendali in attesa della costruzione di quelli pubblici. E’ possibile coniugare il diritto al lavoro e la difesa dell’ambiente, basta che le istituzioni preposte lo vogliano e lo impongano.
Forio, 3 marzo 2014.
* Consigliere comunale di Forio
e Segretario generale del P.C.I.M-L.
Questo post è stato modificato l'ultima volta il 5 Marzo 2014 08:36
PROCIDA – Doppio appuntamento della UIL Scuola Rua che coinvolgerà docenti e personale Ata delle… Leggi tutto
Gli auguri più belli sono per la nobildonnna Anastasia Scotto Di Fasano in Giaquinto. Carissima… Leggi tutto
di Nicola Silenti da Destra.it Ci sono scritti che, con il passare del tempo, rischiano… Leggi tutto
(c.s) - Circa cinquecento nasse erano state calate illecitamente all'interno di una delle zone di… Leggi tutto
di Anna Rosaria Meglio Grazie Gesù di essere di nuovo tra noi. Dopo 2000 anni… Leggi tutto
di Nicola Silenti da Destra.it Il 29 dicembre 2015 accettai con entusiasmo l’invito di Marco… Leggi tutto
Leggi i commenti
A quando il controllo sugli scarichi abusivi del troppo pieno alla chiaiolella e gli scarichi della Corricella ?????????????