
Un importante sito come Dagospia tratta la notizia della drammatica vicenda della Savina Caylyn con a bordo 22 uomini di equipaggio di cui 5 italiani e 2 procidani, sequestrati dai pirati somali.
1- I SOMMERSI E I SALVATI (ESSÌ: OGNI OSTAGGIO HA IL SUO PREZZO): QUALCHE ANIMA PIA SI RICORDA DEI CINQUE MARINAI ITALIANI DA SEI MESI NELLE MANI DEI PIRATI SOMALI? – 2- OGNI NAZIONE HA IL SUO PREZZO: “BERLUSCONI RICEVE JIBRIL. “SUBITO 350 MILIONI DI EURO” – 3- OGNI NANO HA IL SUO EGO. “TUTTI I TRUCCHI DI PARIGI PER ATTRIBUIRSI LA VITTORIA” – 4- GIUSTO PER RICORDARCI LA DIFFERENZA TRA UN GOVERNO DI CHIACCHIERONI E UNO DI GENTE SERIA, ECCO UNA BELLA NOTIZIA: “CONTI ALL’ESTERO E FISCO. ACCORDO SUL SEGRETO FRA LONDRA E LA SVIZZERA. RITENUTE FINO AL 48%. IL MINISTRO DELLE FINANZE INGLESI SI ASPETTA 5 MILIARDI DI STERLINE COME GETTITO DEL NUOVO TRATTATO FISCALE”. IL CORRIERE DELLE BANCHE ASSETATE NASCONDE QUESTA VICENDA A PAGINA 37, A DISTANZA DI SICUREZZA DALLE PLETORICHE LENZUOLATE SULLA MANOVRA .
a cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

1- OGNI OSTAGGIO HA IL SUO PREZZO
“Quei marinai italiani da sei mesi nelle mani dei pirati”. Sul Corriere, Massimo Alberizzi dà voce alla furia dei familiari dei cinque marittimi della Savina Caylyn, la petroliera sequestrata dai pirati somali l’8 febbraio scorso. Dice Nicola Verrecchia, figlio del direttore di macchina Antonio: “Da due mesi siamo senza notizie dei nostri cari e la domanda che ogni minuto dei 197 giorni di sequestro sta ossessionando la mia famiglia è questa: quali sono le modalità concrete per giungere a una definita e positiva risoluzione del sequestro?”.
Già, non si sa. La Farnesina ha emesso un comunicato per dire che “il governo italiano non può contemplare la possibilità di una trattativa diretta con i pirati e tanto meno di pagare riscatti perché lo vieta la legge”. E il negoziatore dell’armatore Fratelli D’Amato, un certo Riccardo, “vive in Gran Bretagna e il suo numero di cellulare non risponde più” (Corriere, p. 1-9). Aveva offerto 7 milioni e mezzo, ma i pirati ne chiedono 14.

2 – OGNI NAZIONE HA IL SUO PREZZO
“Berlusconi riceve Jibril. “Subito 350 milioni di euro”. Dall’Italia soldi ai ribelli”. I milioni lavano la cattiva coscienza, come in certi matrimoni. E finalmente ecco un po’ di numeri che pensavamo rimossi e aiutano a capire quel che resta di un’amicizia: “Conti e partecipazioni azionarie. Il tesoretto del Colonnello. Quote libiche in Finmeccanica, Unicredit, Eni e Juventus”. (Corriere, p. 6). Federico De Rosa scrive sul Corriere (p. 6) che “secondo stime affidabili, i conti libici nel nostro Paese custodirebbero 9,8 miliardi di dollari”.
Curiosa inversione semantica: semmai siamo noi che custodiamo i conti libici. Vabbè, andiamo avanti. “Per metà liquidi, depositati in Intesa Sanpaolo, Unicredit, di cui la banca centrale della Libia è azionista, e in Banca d’Italia. A cui vanno sommati i 3 miliardi di valore delle partecipazioni in Finmeccanica, Unicredit, Eni, Juventus detenute direttamente o indirettamente dalla Lia, il potente fondo sovrano libico”.
Sulla Stampa, Paolo Baroni rispiega la posta in gioco: “Ricostruzione e petrolio. Il match è Francia-Italia. I francesi partono avvantaggiati, però gli italiani hanno le infrastrutture”. E poi, un pezzo durissimo da Parigi: “Marketing e propaganda. Tutti i trucchi di Parigi per attribuirsi la vittoria” (Stampa, p. 11). Anche lì, ogni Nano ha il suo ego.

3- OGNI GENIO HA IL SUO DISPREZZO
“Sui ritocchi Pdl torna la tensione Tremonti-premier. “Impreparati”. “E’ anche il tuo partito” (Corriere, p. 15). La telefonata tra il Sire di Hardcore e il Genietto di Sondrio, che non si sentivano da una settimana, dev’essere stata la solita festa. La racconta bene Ugo Magri: “Berlusconi sbotta: “Tremonti, adesso basta, non puoi dire solo no” (Stampa, p. 15). Pare che il ministro gli abbia bocciato 30 emendamenti su 30, definendoli tutti frutto di incompetenza assoluta. Felici i parlamentari del Pdl che si sono massacrati le vacanze questa settimana.
Intanto, giusto per ricordarci la differenza tra un governo di chiacchieroni e uno di gente seria, ecco una bella notizia: “Conti all’estero e Fisco. Accordo sul segreto fra Londra e la Svizzera. Ritenute fino al 48%. Il ministro delle finanze inglesi George Osborne si aspetta 5 miliardi di sterline come gettito del nuovo trattato fiscale”. Il Corriere delle banche assetate nasconde questa vicenda a pagina 37, a distanza di sicurezza dalle pletoriche lenzuolate sulla manovra.

4- OGNI TRADIMENTO HA I SUOI TEMPI
Strambo editoriale di Alessandro Sallustioni sul Giornale della Real Casa, dedicato al Celeste Formigoni e alle sue confidenze notturne. Succede che il leader della corrente Floreale di Comunione & Fatturazione si faccia beccare al ristorante sul lungomare di Rimini mentre sparla del Banana e dice che, guidati da Lui, alle prossime politiche la sconfitta è assicurata.

Seguono smentite e telefonate riparatorie, ma Sallustioni non la beve: “In politica si può sbagliare quasi tutto, ma non i tempi. Bisogna che alcuni nostri politici imparino la lezione libica. Per esempio, l’ambasciatore di Gheddafi in Italia ha mollato il capo in disgrazia una settimana dopo, non prima, che gli aerei della Nato avevano iniziato a bombardare Tripoli” (p.1). Dal che si ricava che, per Sallusti, Re Silvio è come il Colonnello. Perché anche nel giornalismo, si può sbagliare quasi tutto, ma non i paragoni.
5- MA FACCE RIDE!
“Pensioni, l’apertura della Lega. “Colpire chi non ha mai lavorato” (Corriere, p. 12). Per esempio Umberto Bossi.
6- AVANTI I GIOVANI!
“Berlusconi chiama Bossi, risponde Renzo. Il Senatur si rompe un gomito, il premier telefona ma non riesce a parlargli” (Corriere, p. 17). Riletto oggi, fa una certa impressione l’editoriale di Giampaolo Pansa apparso ieri su Libero. Iniziava dicendo che “la Lega Nord non gode di buona salute”. E zac, quello s’è rotto un gomito.
7- COMPAGNA PRESCRIZIONE
“Reati prescritti”, Penati evita l’arresto. Il gip: ma contro di lui indizi gravi. E per le mazzette a Sesto in manette ex assessore e architetto. L’accusa dell’imprenditore: “Nell’affare Serravalle soldi per l’ex sindaco” (Stampa, p. 21). Gode a tutta prima il Giornale della salva-Previti e della Cirielli per tutti: “Le tangenti del Pd. Penati salvato dal carcere. I pm di Monza hanno chiesto l’arresto dell’ex braccio destro di Bersani, accusandolo di concussione. Ma per il giudice è solo semplice concussione, quindi il reato è prescritto. Nelle intercettazioni, il timore di essere pizzicato dai magistrati”.
8- AVVISI AL NAVIGATO
“La procura di Napoli apre la caccia alla talpa che ha girato lo scoop a Panorama”, avverte oggi il Cetriolo Quotidiano. Lo scoop del settimanale berlusconiano avrebbe messo a rischio l’indagine. “Lavitola dà la sua versione dei soldi presi al Cavaliere e dati a Tarantini. Nel processo all’imprenditore barese non c’è solo la vicenda escort, ma anche quella degli appalti della Protezione Civile” (p. 3). E poi, telefonate fantastiche del Grande Capo Arrapaho.
9- DISECONOMY
Non può dare il suo fondamentale contributo alla Lega Nord il banchiere di riferimento Paraponzo Ponzellini, impegnato a far fronte ai diktat di Mario Draghi. “Bpm: avanti con l’aumento richiesto da Bankitalia. Il prezzo a settembre. Le voci su un ruolo di Matteo Arpe” (Stampa, p. 36). Sì, avete capito bene, Matteo Arpe. Quello che finché regnava Cesare Geronzi, in Italia sembrava che non potesse più lavorare.
Renzo Trota Bossi a Pontida – Nonleggerlo
10 – FREE MARCHETT
“Tisane e niente carboidrati. Il Cav dimagrito è più felice”. Il Giornale intervista Gianluca Mech, “il dietologo che ha rigenerato Berlusconi: “Il mio trattamento dura 40 giorni”. Come il digiuno di Gesù nel deserto. Mech viene definito “imprenditore ed erborista” ed effigiato con un simpatico caschetto di capelli alla Pirlo. Spettacolare l’ultimo scambio: “Ma lei è medico?”. Risposta: “No: è una tradizione che arriva da mia nonna e poi ancora indietro nei secoli”. (Giornale, p. 11)
Dio mio, ci mancavano solo gli stregoni attorno al Cavalier Pompetta.