PROCIDA – Qualche giorno fa il Presidente dell’Eav, Ing. Umberto De Gregorio, è intervenuto sul prossimo concorso, anche sulla pagina FB della società, con alcune considerazioni ma anche raccomandazioni ai partecipanti nonché a politici e sindacalisti. “Il prossimo concorso EAV, dice De Gregorio, fa registrare 9716 domande per 350 posti. Il numero di domande risulta contenuto grazie ai paletti del voto richiesto per la partecipazione (105 per la laurea ed 80 per il diploma). Siamo soddisfatti, avremo un concorso “umano”, nel senso che il rapporto tra concorrenti e posti disponibili appare congruo. Senza i paletti avremmo avuto forse centomila domande e con 100 mila domande il concorso diventa una lotteria. Abbiamo avuto una ventina di ricorsi al TAR: tutti respinti. Qualcuno ci ha provato a far saltare tutto, anche mediaticamente: abbiamo vinto la prima scommessa. Questo concorso è una cosa seria. Siamo in altra era geologica in EAV. Colgo l’occasione per invitare politici e sindacalisti a starmi lontano. Non fate pressioni perché perdete tempo e rischiate la denuncia. Non ho alcuna intenzione di fare il semaforo tra le correnti dei partiti e dei sindacati, come avveniva in passato. Peraltro la selezione è affidata ad una società esterna, vincitrice di gara. Vigileremo che tutto avvenga in modo regolare. Ai ragazzi suggerisco di studiare, di prepararsi, di insistere. A questo ed altri concorsi. Chi merita la spunta, è solo questione di tempo. Mai perdere la speranza. Il voto a scuola ed all’università conta. Ma conta ancora di più specializzarsi ed avere coraggio”.
Non si è fatta attendere la risposta del sindacato attraverso le affermazioni di Tonino Aiello, segretario generale della UIL Trasporti Campania. “Dalle pagine di autorevoli quotidiani – dice Aiello – il Presidente dell’ EAV, Umberto De Gregorio, ” tuona” contro politica e sindacati di stargli lontano, dichiarando che avrebbe denunciato qualsiasi forma di raccomandazione o di clientelismo. Allora, delle due l’una, e su questo De Gregorio dovrebbe decidersi perché se ha ricevuto richieste di raccomandazione non è sui giornali che dovrebbe dichiararlo ma ad un Magistrato della Procura della Repubblica. Se invece il suo è un processo all’intenzione, allora dovremmo chiederci tutti perché nella sua testa giri questo pensiero illecito. Peraltro, il buon Presidente o se volete il Direttore Generale, visto il doppio ruolo, non perde occasione per dimostrarsi un vero e proprio “erbafascista” (tutt’erba un fascio) mettendo tutti insieme appassionatamente, sindacati e politica, in un unico contenitore di possibili truffatori, dimenticando che Lui stesso è espressione di una parte politica e che molto spesso condivide i progetti di crescita dell’azienda con i sindacati, almeno quelli più responsabili. Noi della Uiltrasporti, sin dalla prima fase, non abbiamo condiviso la scelta di limitare la possibilità di accesso al concorso attraverso la votazione del titolo di studio, non riusciamo a digerire che un ragazzo del sud debba essere discriminato se il voto di diploma è 79 invece che 80, qualcuno potrebbe obiettare che questa scelta è stata dettata dall’esigenza di avere candidati più qualificati, noi siamo convinti che è una scelta solo economica, che serve a limitare nei numeri la platea di concorrenti, poiché un concorso per 10 mila costa meno di uno con 100 mila partecipanti. Ma purtroppo – sottolinea Tonino Aiello – non spetta a noi del sindacato decidere le modalità di accesso, e quindi facendo di necessità virtù, abbiamo deciso di organizzare un corso di preparazione alla preselezione del concorso, un corso gratuito aperto a tutti e non poteva essere altrimenti essendo la Uil il sindacato dei cittadini, un corso di cui la Uiltrasporti, pur essendo un sindacato di categoria, si accollerà tutti i costi, facendo emergere la funzione sociale che dovrebbe distinguere ogni organizzazione sindacale. Ed è così che vogliamo “raccomandare” i 247 concorrenti iscritti al nostro corso, con lo studio, sperando che stavolta, finalmente, si dia veramente spazio al merito e non al clientelismo”.