La ingiusta discriminazione tra settori dello stesso comparto benessere dell’Artigianato che, nella medesima misura, costituiscono i “Servizi alla persona”, essi sono secondo Casartigiani i luoghi sicuri, e lo ribadisce la sentenza, citando anche le linee guida stabilite da INAIL e dal CTS lo scorso 13 maggio nelle quali, di contro alle scelte poi attuate nei DPCM, si stabiliva che “l’estetista lavora in ambienti generalmente singoli e separati (cabine) e le prestazioni tipiche comprendono già misure di prevenzione del rischio da agenti biologici alle quali ci si deve attenere rigorosamente nello svolgimento della normale attività professionale”.
Ma Casartigiani Napoli oggi frena gli entusiasmi e si dice seriamente preoccupata e allarmata dalle anticipazioni contenute nella bozza del nuovo Dpcm, che entrerà in vigore il 6 marzo, circa la sospensione ora delle attività di acconciatura in zona rossa. A questo punto alla luce della sentenza del TAR resterebbero aperti i centri estetici e chiusi gli acconciatori, giusto il contrario di quanto previsto fino ad oggi.
Le misure di contenimento del virus nelle cosiddette ‘zone rosse’, introdotte a novembre dello scorso anno e confermate nei successivi decreti hanno opportunamente consentito la prosecuzione di tali attività riconoscendo di fatto l’efficacia dei protocolli di sicurezza a cui le imprese del settore si sono adeguate in maniera stringente e rigorosa. Non è un caso che nei saloni di parrucchieri e barbieri, in questi mesi, non si siano in alcun modo rappresentati contagi. Appare, secondo i presidenti di categoria di Casartigiani Francesco Bottone (maschile) e Salvatore De Maria (femminile) pertanto, incomprensibile e priva di motivazioni oggettive questa repentina quanto inaspettata esclusione dal novero dalle attività di servizio ammesse in zona rossa, e la nuova rinnovata discriminante con la categoria consorella dei centri estetici.
Casartigiani Napoli auspica per questo “che il Governo adotti dei correttivi alle misure annunciate, riconsiderando l’opportunità di garantire piena operatività alle imprese di acconciatura e di estetica anche in zona rossa
Sul tema scottante interviene anche Fabrizio LUONGO vice presidente vicario della Camera di Commercio di Napoli con delega all’Artigianato “i servizi di estetica ed acconciatura non cesseranno con la chiusura dei locali in zona rossa, poiché molto richiesti dalla cittadinanza, essi proseguiranno per il tramite di abusivi alimentando non solo l’evasione e l’illegalità ma portando a domicilio un serio aumento del rischio di contagio covid19 oltre che altre malattie, vanificando gli sforzi di tutte le imprese e della collettività. Le perdite per il settore benessere nei soli tre mesi di lockdown del 2020 ammontarono a 40MLN di euro, con diversi suicidi avvenuti in azienda, solo a Napoli e provincia il comparto conta 8mila imprese con 36mila addetti, mentre in Campania sono 16mila le imprese del comparto benessere con 66mila addetti, la sola città di Napoli ne conta 1900, un comparto che non solo regge economia e occupazione ma presta un servizio utile anche al benessere fisico e psichico della persona, cosa non da poco in questo grave periodo storico”
Luongo assicura farsi carico della seria preoccupazione avanzata da Casartigiani a nome della categoria investendo del problema la giunta camerale che con il presidente Fiola già aveva messo in cantiere iniziative di sostegno alle imprese in difficoltà che oggi vanno nuovamente rilanciate.
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La cura della persona è una delle misure volte a superare questo drammatico periodo che oramai dura da tempo, difficile stabilire con certezza quando e come usciremo da questa pandemia, nel frattempo si cerca in tutti i modi possibili " ed impossibili " di arginare i danni provocati da eccessive familiarità tra i rapporti interpersonali; una tale impresa richiede fermezza ma sopra di tutto coerenza nei provvedimenti, volti al benessere di tutta la popolazione . Alcuni divieti appaiono incoerenti, impossibile dettarne di convincenti e applicarli con conseguente rigore !