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Caremar e le sue “disattenzioni” di oggi

caremar dipendentidi Nicola Lamonica (Autmare)

Continua la lotta dei lavoratori delle biglietterie Caremar ingiustificatamente estromessi per effetto di un Contratto di servizio che non li tutela come è avvenuto altrove e si elevano giorno dopo giorno sempre più le proteste dei pendolari per il disagio che stanno subendo per corse saltate, per  ritardi nelle partenze e per i tempi di attesa a terra e di permanenza a bordo che superano ogni decenza per effetto di una turistica lavorativa capestro imposta dall’Azienda.

Le conseguenze di una gara per la privatizzazione con il ribasso d’asta di circa il 50% e l’ingiustificata fretta del Governatore Vincenzo De Luca hanno danneggiato i lavoratori in questione e reso difficile la giornata lavorativa dei marittimi imbarcati mettendo anche a rischio sicurezza il viaggio. Tutto ciò impone il superamento dei tentennamenti e dei pannolini caldi  assumendo un atteggiamento di responsabilità politica collettiva che, per quanto riguarda i Consiglieri regionali, richiede un loro impegno e dicano la loro e si confrontino con le scelte del Governatore in sede Consiliare.

Occorre superare tecniche dilazionali che hanno come unico scopo  quello di raffreddare la protesta con nessun vantaggio per i lavoratori e l’utenza. La scelta di continuità politica nel settore marittimo espressa da De Luca  è un atto di superficialità, se non altro, che consolida il monopolio commerciale nel Golfo di Napoli in netto contrasto con le indicazioni che vengono da una corretta lettura della raccomandazioni europee e del Garante; una scelta che rimane in netto contrasto con il buon senso oltre che  con la legge regionale 1/2009 ancora vigente.

I Consiglieri regionali hanno in mano l’arma della richiesta di convocazione del Consiglio: raccolgano le firme sufficienti per la discussione in aula,  per chiarire ogni faccenda compresa la privatizzazione e – laddove dovesse permanere in sede di confronto politico la insensata scelta di De Luca – per integrare il Contratto di Servizio con tutele a favore del lavoro e della sicurezza che non sono mediabili da accordi sindacali di basso profilo.

E’ ora anche che nessuno inganni nessuno con inutili tavoli e/o incontri regionali perditempo che sono solo atti dilatori di un processo di licenziamenti   legato alla scelta  filo padronale fatta dalla Regione e che determinano condizioni di invivibilità lavorativa e di sfruttamento umano che possono condurre a determinare pericolose situazioni per la sicurezza collettiva. In tal senso un impegno particolare l’Autmare lo chiede anche alla Capitaneria di Porto in sede centrale e nelle sue varie articolazioni territoriali perché verifichi lo stato del naviglio che non parte anche in condizioni meteo marine non gravi ai sensi del Codice della Navigazione e contrasti i turni di lavoro in vigore in relazione alle prescrizioni di legge e non agli atti  ed ai silenzi che alcuni sindacati compiono per auto compiacersi o per sostenere improponibili politiche aziendali non avallate dai lavoratori.

E’ ora di dare una risposta di dignità istituzionale alla tematica!

 

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