di Rudy Bandiera
La squadra di Berlusconi ha vinto e quella di Bersani ha perso.
Questo è quello che è successo in estrema sintesi in queste ultime elezioni regionali, ma guardando un po più da vicino ci sono dei dati curiosi, altri che fanno rammaricare ed altri ancora che fanno incazzare un bel pochino.
La coalizione di destra ha vinto in molte regioni (non entro nei numeri che non mi va) ma ha vinto sopratutto in quelle più importanti, più ricche e più popolose ed ha vinto con l’appoggio straordinario della Lega di Umberto Bossi.La Lega, quella forza terribilmente populista formata da persone come Calderoli, come Bossi che ce l’ha duro e Mario Borghezio che da fuoco agli zingari o da persone come Savini che canta bel bello che i napoletani puzzano.
Una forza che ha la tendenza a idealizzare il mondo popolare come detentore di valori positivi, cioè una forza populista. Di fianco alla Lega il PDL di Silvio che, in quanto a populismo e demagogia non scherza nemmeno lui, che non ha fatto altro che incentrare la campagna elettorale sulla parola “libertà” e sul vittimismo proprio di chi non ha un cazzo di altro da dire.In mezzo abbiamo Casini, che si dice sempre che sarà la sorpresa ma poi non lo caga mai nessuno.
Dall’altra parte, eccoci dall’altra parte, dagli sconfitti: il PD le prende come un grosso cane vecchio e peloso che non riesce a reagire ai morsi del giovane e stupido rottweiler.
Le prende, viene doppiato in Veneto, perde il Lazio ed il Piemonte e fa cagare anche in Emilia Romagna dove in genere è sempre stato una superpotenza.Un PD che ha trovato la sua identità nel” NON FARE UN CAZZO DI NIENTE tanto dove siamo forti lo siamo e dalle altre parti non ci possiamo fare nulla”.
Un PD che adesso si trova a dover lottare anche con la vera sorpresa di queste elezioni che è la “Lista 5 stelle” di Beppe Grillo che ha preso un sacco di voti, voti in origine “destinati” alla sinistra, e che adesso si appresta, con mia grande soddisfazione, a tenere un piede in bocca ai vari Vasco Errani sparsi per il Bel Paese e a far capire che il culo al caldo non ce l’ha più nessuno.Il vento è cambiato in Italia, è cambiato anni fa ma sta cambiando ancora, sento qualcosa di nuovo nell’aria.
Forse è la fine che sento.
Come dice il mio amico Nico “Ci hanno fottuto sia il Lazio sia il Piemonte. Vaffanculo.Ma l’aria è cambiata. E adesso lo voglio vedere nonno Silvio avere a che fare con la lega che tira per far rimanere i soldi al nord e la mafia che tira per farli arrivare al sud.Voglio vedere! O forse molto semplicemente la mafia si trasferisce al nord, si cucca i soldi e ci sfancula.”
Insomma, l’aria è cambiata signori: adesso per Silvio tenere a bada Bossi sarà impossibile, Fini si romperà i coglioni delle derive folli della Lega ed uscirà dal PDL, nuove forme politiche/apartitiche si imporranno come modello per il futuro del Bel Paese e la sinistra o troverà una nuova identità o sarà destinata a sparire “come lacrime nella pioggia”.
fonte: Rudy Bandiera