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A.La.Mari: “Il nostro obiettivo è quello di rilanciare la competitività dei marittimi italiani”

PROCIDA – Di recente promotrice di una petizione (al momento oltre trecento i sottoscrittori) per dare la possibilità ai marittimi procidani, che a tutti gli effetti sono ancora la prima forza lavoro dell’isola, di effettuare la visita biennale in loco, l’Associazione Nazionale Lavoro Marittimo (A.La.Mari), fondata a Maggio 2018, vede come elementi propulsivi Fabio Pagano, pilota del porto di Livorno, e Giovanni Paudice (ispettore tecnico della società di Navigazione D’Amico Group). Nonostante la “giovane età” l’associazione già conta ventotto iscritti, è apolitica, non persegue fini di lucro e si pone  come fine quello di rappresentare e tutelare sul piano professionale e culturale il personale marittimo nazionale di ogni grado. Per fare il punto della situazione sulle attività svolte dall’associazione e su quelle previste per il prossimo futuro abbiamo avuto modo di incontrare i due maggiori animatori. «L’obbiettivo di questa associazione – sottolineano Pagano e Paudice – così come emerso nel convegno tenuto a Procida lo scorso 5 e 6 ottobre 2018 e così come sarà nelle future iniziative, è quello di voler rilanciare la competitività dei marittimi italiani partendo dalla scuola e passando dalle istituzioni e sulle necessità formative in ambito marittimo rispetto al progresso tecnologico, alle normative internazionali, ai parametri di sicurezza sul lavoro.

Il personale marittimo Nazionale ha subito svariate evoluzioni negli ultimi anni. Senza andare troppo indietro negli anni, nei passati decenni l’Italia, con la sua tradizione marittima, ha sempre occupato una posizione di rilievo nel panorama dei Paesi “fornitori” di marittimi. La Liguria, la Campania, la Sicilia, la Puglia, i bacini più importanti. Dall’Ufficiale al mozzo, magari con una distribuzione disomogenea di categorie a seconda delle aree richiamate, queste zone del nostro Paese fornivano, però, alla marineria Nazionale ed Internazionale maestranze altamente professionali e molto apprezzate. Col tempo la presenza di Italiani a bordo delle navi, specie quelle impegnate in traffici Internazionali, si è drasticamente ridotta fino quasi a scomparire del tutto, cos’ come altri paesi hanno invaso questo particolare mercato del lavoro marittimo italiano, si parla di circa 100.000 mila marittimi nel 2000, per passare a circa 50/60 mila marittimi, con circa il 50% di posti persi per l’avvento di altre popolazioni.

La perdita di questo patrimonio, costituito da tradizione marinara, competenza, attaccamento al lavoro ha presentato un conto salato che, inesorabilmente, è arrivato all’incasso. L’esigenza di avere maestranze Nazionali, imprescindibile per un Paese che vuole avere una marineria di bandiera, si è incontrata con una profonda crisi economica ed occupazionale e, insieme, hanno sollevato con prepotenza il problema di recuperare questo prezioso potenziale.

Purtroppo bisogna prendere atto che le istituzioni, dimostrano poca sensibilità, la politica assente completa (come ha dimostrato il nostro ultimo convegno) e sicuramente non si andrà da nessuna parte anzi si peggiorerà solo.

La nostra associazione – concludono Fabio Pagano e Giovanni Paudice – impegnata su tutto il territorio nazionale, vuole essere un movimento che preferisce non confondersi con tutti coloro che dicono di fare gli interessi dei marittimi che poi, nella realtà, vanno per altre strade, o portano avanti obbiettivi che alla fine non giovano al marittimo, ma vuole essere un organo tecnico e prepositivo per aiutare e contribuire con la politica in primis, in quanto ritiene che questa sia il volano per far finire al microscopio le molteplici criticità che hanno investito i marittimi e che stanno investendo, rendendolo non competitivo a causa di una burocrazia che, spesso, non solo non agevola ma penalizza». (segue)

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Un commento

  1. maurizio scotto

    Progertto ambizioso per un’associazione che conta 28 iscritti sull’intero territorio nazionale.Nella circostanza,tuttavia,si appalesa una stridente contraddizione laddove quando prima affermi che vuoi rilanciare la competitività dei maittimi italiani partenzo dalle istituzioni per poi concludere amaramente che le stesse dimostrano poca sensibilità e/o addirittura sono assenti-Cmq plaudo alle iniziative-Non troppo convinto di quelle di Procida visto l’irrilevanza deila partecipazione dei professionisti procidani in un contesto socio-politico da questi attori che hanno sempre RIFIUTATO,ed aggiungo io,a ragione,l’ingerenza politica nella loro sempre eccellente attività professionale-Un cordiale saluto ed auguri

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