Pirati. “Anema e core”. Bossa (Pd): “Il Governo si attivi rapidamente a tutela dei marittimi” .

Nave sequestrata, interrogazione al Ministro degli esteri Frattini

ROMA – (26 LUG). Interrogazione urgente al Ministro degli affari esteri sul caso della nave “Anema e core”, di Torre del Greco, sequestrata nelle acque del Benin. L’ha presentata oggi, alla Camera, la deputata del Pd Luisa Bossa.

“Il mercantile italiano – dice l’on. Bossa – è stato sequestrato alcuni giorni fa e da allora sono sospese tutte le comunicazioni. Le famiglie vivono ore di angoscia e credo che il Governo italiano debba innanzitutto aprire con loro un canale di contatto”.

“Quello della nave di Torre del Greco – continua la deputata –  è il terzo attacco dei pirati alla marineria campana, dopo il sequestro della “Savina Caylyn” e della “Rosalia D’Amato”. Queste due sono ancora nelle mani dei banditi con sequestri che si trascinano ormai da mesi e tengono le famiglie dei marittimi in condizioni di angosciante attesa. Chiedo al Governo di renderci conto di quali canali diplomatici abbia attivato, di quali siano le notizie disponibili sulle condizioni dei due italiani sequestrati nei giorni scorsi; e di come ci si sta attivando per la soluzione dei precedenti sequestri di navi mercantili italiane di cui non si ha più notizia”.

Ecco il testo integrale dell’interrogazione a risposta scritta al Ministro degli affari esteri dall’on. Luisa Bossa

Per sapere, premesso che:

–         nella notte tra il 23 e il 24 luglio scorsi una nave mercantile italiana di Torre del Greco (Napoli), l’ ”Anema e core” della Rdb armatori, è stata sequestrata nelle acque del Benin, nel golfo della Guinea;

–         a bordo, come componenti dell’equipaggio, ci sono venti filippini, un rumeno (il comandante) e due italiani (primo ufficiale e allievo ufficiale, uno pugliese, l’altro ligure);

–         La nave mercantile trasportava gasolio per autotrazione, ed è stata sequestrata mentre navigava a 23 miglia a sud di Cotonou. L’allarme, ricevuto alle 2.40 del 24 luglio dal comando generale della Guardia Costiera, è stato lanciato attraverso il sistema automatico di allarme (Sas) ed è stato confermato dall’ufficiale addetto alla sicurezza della compagnia armatrice;

–         la Capitaneria di Torre del Greco ha provato più volte a mettersi in contatto con l’equipaggio del mercantile, senza successo; analoghi tentativi sono stati fatti dai familiari, che dal momento del sequestro non sono più riusciti a parlare con i loro cari e vivono, chiaramente, ore di profonda angoscia;

–         Ancora nessun contatto tra i pirati e la società armatrice; il comandante della Marina del Benin ha riferito che sono in corso pattugliamenti per ricercare la nave;

–         Quello arrivato nella notte tra il 23 e 24 è il terzo attacco dei pirati alla marineria campana, dopo il sequestro della “Savina Caylyn” (petroliera di un armatore napoletano sequestrata l’8 febbraio scorso a 880 miglia dalla Somalia con i 22 membri di equipaggio, tra cui cinque italiani) e della “Rosalia D’Amato” (assaltata il 21 aprile scorso al largo dell’Oman e trasferita a nord di Mogadiscio, con a bordo 22 uomini tra cui sei italiani). Queste due sono ancora nelle mani dei banditi con sequestri che si trascinano ormai da mesi e tengono le famiglie dei marittimi in condizioni di angosciante attesa;

– se e come e con quali risultati il Ministro degli affari esteri abbia attivato i canali diplomatici a sua disposizione per intervenire sul caso in questione e quali siano le notizie disponibili sulle condizioni dei due italiani sequestrati; quali siano, allo stato, compatibilmente con le esigenze di riservatezza legate al caso, le iniziative che si intendano assumere per la soluzione della delicata vicenda; se e come ci si sta attivando per la soluzione dei precedenti sequestri di navi mercantili italiane di cui non si ha più notizia.

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